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Un auspicabile proposito per il 2017



 Accelerare la conoscenza del web
 di Francesca Balboni


Alla luce dei recenti fatti di attualità, tra battaglie cibernetiche e zuffe mediatiche, forse è fondamentale fare chiarezza su alcuni aspetti dello strumento sicuramente più rivoluzionario degli ultimi decenni: il WEB


Fino ad ora i precursori del web hanno viaggiato da soli. Hanno investito nella propria formazione digitale, spesso in totale autonomia e alcuni ne hanno fatto anche un mestiere.

Altri ne hanno fatto un principio assoluto e persino valoriale per fare politica.

La presenza del web e delle sue potenzialità nelle nostre vite ormai è diventata abbastanza evidente a molti (rimane ancora uno zoccolo duro di scettici, ma diminuisce sempre di più). Col web il mondo è, in sostanza, potenzialmente alla portata di tutti

Bisogna fare chiarezza però per comprenderne il significato e imparare ad usarlo. 


Per molti ad esempio non è chiara la differenza tra chi lo usa in modo consapevole e chi no


C’è chi dice che la rete è fonte primaria dei nostri disastri quotidiani, politici o sociali. Chi sostiene ciò però deve soffermarsi su un aspetto: il web è uno strumento ormai inevitabile. E, in quanto tale, va conosciuto e saputo usare. E' giusto, ad esempio, conoscere l'enorme potere che Google e Facebook hanno sul web.
 

Anzi deve diventare un dovere di ognuno di noi saperlo usare e gestirlo al meglio, il web, anche per poter pretendere una sempre maggiore sicurezza, una sempre maggiore privacy, una sempre maggiore trasparenza, una sempre migliore qualità dell’informazione.  

Così come dovremmo imparare a conoscere le potenzialità del cellulare che nella maggior parte dei casi abbiamo sempre con noi. Anche per quanto riguarda la nostra privacy.


Soprattutto considerato il potenziale del web, che in mano agli insipienti e, peggio ancora, ai malviventi può diventare davvero un pericolo, è dovere di ognuno di noi impegnarsi a conoscerlo e a usarlo nel modo migliore.


Quando si parla di democrazia della rete va detto che, oggi come oggi, è vero solo in parte. 


È indiscutibile e, vorrei aggiungere, straordinaria la capacità di accesso e anche la visibilità che ognuno di noi può potenzialmente ottenere dalla presenza in rete. Infatti l’ingresso al web è aperto a chiunque, senza nessuna esclusione. Così come un account Facebook o Twitter è alla portata di tutti (è davvero semplice gestirlo) ed è ugualmente e paritariamente visibile da parte di tutti (se lo si desidera) sia che appartenga a un Ministro della Repubblica sia che appartenga a un qualunque cittadino.  

Basta vedere il successo di piccole e medie aziende nate esclusivamente grazie al web (certo, senza impegno e creatività non c’è partita), oppure il successo di petizioni online a sfondo sociale e benefico, o anche i casi di crowdfunding, e così tanti altri esempi virtuosi e “democratici”. Il web è pieno di persone straordinariamente brillanti che con poco denaro (e certamente molto impegno) hanno creato grandi opportunità per se stesse e per gli altri (qui il merito può pagare davvero!).


L’aspetto sul quale è importante soffermarsi circa la sua attuale e realistica capacità di rappresentare democraticaticamente la popolazione si scontra con la reale portata di chi può accedervi. 

In sostanza dalla rete non dovrebbe essere esclusa una quota di cittadini, e coloro che la abitano dovrebbero essere sempre informati sulle modalità per difendere la propria privacy.


E invece attualmente non accede alla rete una larga fetta di popolazione

È sufficiente analizzare i dati Istat sull’utilizzo di internet da parte delle persone e sull’utilizzo della banda larga da parte delle famiglie.


http://noi-italia.istat.it/index.php?id=1&no_cache=1&tx_usercento_centofe%5Bcategoria%5D=14&tx_usercento_centofe%5Baction%5D=show&tx_usercento_centofe%5Bcontroller%5D=Categoria&cHash=b92882f45d2a3f833d39972669d7bef3


Fonte Istat Noi Italia 2016: Gli utenti di internet* sono il 60,2% (circa 34milioni 500mila persone. Nel 2005 erano il 31,8%), ma solo il 40,3% si connette quotidianamente. L'utilizzo della rete è fortemente collegato con l'età, con una quota di utenti che decresce progressivamente dopo i 24 anni. Ad eccezione dei più giovani, l'uso della rete è ancora caratterizzato da forti differenze di genere.
* Per utenti di Internet si intendono le persone di 6 anni e più che si sono collegate in rete, indipendentemente dal possesso effettivo di un accesso ad Internet. I dati presentati sono stati raccolti con il modulo armonizzato a livello europeo sull’utilizzo delle nuove tecnologie della comunicazione e dell’informazione da parte di famiglie e individui (Community survey on ICT usage in households and by individuals) e contenuto nell’indagine multiscopo sulle famiglie “Aspetti della vita quotidiana”. Le interviste sono state effettuate a marzo 2015. Per i confronti regionali si utilizzano informazioni relative alla popolazione di 6 anni e più che hanno utilizzato Internet negli ultimi 12 mesi precedenti l’intervista.




http://noi-italia.istat.it/index.php?id=1&no_cache=1&tx_usercento_centofe%5Bcategoria%5D=14&tx_usercento_centofe%5Baction%5D=show&tx_usercento_centofe%5Bcontroller%5D=Categoria&cHash=b92882f45d2a3f833d39972669d7bef3
Fonte Istat Noi Italia 2016: Dal 2006 (14,4% delle famiglie) aumenta considerevolmente la quota di famiglie che dispongono di una connessione veloce** per accedere a Internet da casa, con quasi due terzi delle famiglie (65,2%) che nel 2015 utilizzano una connessione a banda larga.
** Per disponibilità nelle famiglie di una connessione a banda larga si intende la possibilità da parte di queste ultime di accedere a Internet da casa mediante tecnologie DSL (ADSL, SHDSL, ecc.) o mediante connessione senza fili (wireless), sia fissa (fibra ottica, rete locale, PLC cioè segnali trasmessi tramite rete elettrica), sia mobile (telefonino o palmare 3G, chiavetta USB e simili). I dati presentati sono stati raccolti con il modulo armonizzato a livello europeo sull’utilizzo delle nuove tecnologie della comunicazione e dell’informazione da parte di famiglie e individui (Community survey on ICT usage in households and by individuals) e contenuto nell’indagine multiscopo sulle famiglie “Aspetti della vita quotidiana”. Le interviste sono state effettuate a marzo 2015. Per i confronti regionali si fa genericamente riferimento alle famiglie che si sono connesse ad Internet da casa mediante banda larga.


Non è raggiunta dalla connessione, ad esempio, un’importante parte del territorio nazionale. Da ricordare che l'estensione della banda larga è un obiettivo della strategia Europa 2020. 
Inoltre, una discreta quota di popolazione, nella maggior parte dei casi rappresentata dagli over 50, non ha le competenze necessarie per accedere a internet, il che determina una conseguente esclusione alla partecipazione attiva a iniziative, attività e movimenti che operano esclusivamente sul web. 


Persone di 6 anni e più che hanno usato Internet negli ultimi 12 mesi per sesso e classe di età
Anno 2015 (per 100 persone con le stesse caratteristiche)




CLASSI DI ETÀ
Maschi
Femmine
Totale
6-10
43,3
44,3
43,8
11-14
79,4
81,3
80,4
15-17                                
92,5
91,5
92,0
18-19                                
91,3
92,7
92,0
20-24                                
91,1
90,3
90,7
25-34                                 
85,9
84,4
85,1
35-44                                
81,1
79,2
80,1
45-54                                
73,0
67,1
70,0
55-59                                
65,8
55,3
60,4
60-64                                
54,8
37,6
45,9
65-74                                
35,2
17,3
25,6
75 e più
11,2
3,7
6,7
Totale                               
65,0
55,8
60,2




Fonte: Istat, Indagine multiscopo sulle famiglie "Aspetti della vita quotidiana"




Le persone che si connettono a internet sono il 60,2% (il 43,3% lo fa regolarmente) e le famiglie che hanno utilizzato nel 2015 la banda larga sono state il 65,2%. Numeri certamente aumentati dal 2005 ma ancora lontani da una copertura sufficiente.

Dai dati emerge anche una differenza di genere nelle fasce di età più adulte. Infatti secondo i dati Istat la presenza numerica maschile in queste fasce di età è superiore a quella femminile. 


Tale esclusione induce a considerare con cautela il concetto di rappresentanza democratica con riferimento alla partecipazione politica sul web. Non raggiungere una fetta di popolazione, peraltro percentualmente elevata nelle nostre società occidentali anziane ( in Italia in particolare), esclude una grande quantità di persone che avrebbero tutto il diritto di informarsi ed esprimersi.

Così come, alla luce delle notizie sulla violazione della privacy, sarebbe sacrosanto comunicare maggiori informazioni ai cittadini della rete sulle modalità per arginare l’esposizione rischiosa.


È inoltre vero che, come in ogni cosa, la disponibilità economica di ognuno di noi determini maggiori opportunità: la connessione costa, i dispositivi sono sempre più moderni e hanno necessità di essere adeguati al galoppare della tecnologia. Inoltre ogni contenuto online ha svariate possibilità, anche a seconda del livello di costo sostenuto, di arrivare a platee più o meno vaste o addirittura a diventare virale. 


Dunque, per tutti questi motivi, penso che sia di fondamentale importanza diffondere la conoscenza del web e del suo consapevole utilizzo (niente volgarità, niente falsità, niente delazioni, niente umiliazioni; conoscenza delle principali norme di sicurezza online; conoscenza delle potenzialità a disposizione di tutti) per fronteggiare ad armi pari la vita quotidiana e per partecipare attivamente all’informazione e alle attività politiche e sociali che riguardano e coinvolgono non solo i giovani (più pratici all’uso del web) ma anche gli anziani, i malati, gli esclusi etc. Basti pensare alla grande e straordinaria semplificazione nella possibilità di accesso ad informazioni e pratiche grazie all’uso di internet, fatte salve le competenze necessarie.  

In questa direzione l’Agenzia per l’Agenda Digitale attua e diffonde i principi di base delle competenze digitali. 










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